La rinascita di un vecchio tabià

Ciasa Lucrezies

Luogo

Gilardon, Cortina d'Ampezzo, Italia

Committenza

Privato

Anno

2022


Immersa nei prati ai piedi delle Tofane nell'antica località di Gilardon, Ciasa Lucrezies nasce dalla ristrutturazione di un fabbricato colpito da un incendio nel 1939.
Ricostruire a Gilardon
L'edificio originario era composto da un volume in pietra intonacata per i vani abitativi, e da un corpo retrostante con piano terra in muratura intonacata, dove erano situate le stalle, la legnaia e altri locali, e con parte soprastante in legno adibita a fienile.Ricalcando sedime e volume dell'edificio originario, la nuova Ciasa Lucrezies ripropone un edificio compatto e lineare come un tempo, ma privo di superfetazioni e aggiunte. L'edificio evita il carattere urbano, sia da un punto di vista dimensionale che tipologico, rimandando all'idea di un fabbricato rurale.
Vecchi tabià
Una vecchia costruzione di tradizione montana dal gusto e comfort contemporaneo: l'intervento si ispira all'estetica dei vecchi tabià, edifici rurali della tradizione dolomitica, e si integra nel paesaggio e nello spazio aperto circostante grazie all'impiego di elementi naturali e al dialogo con le maestranze locali.
La nuova Ciasa Lucrezies è formata da undici unità disposte su quattro piani fuori terra. L'edificio è alimentato solamente da fonti energetiche rinnovabili ed è certificato CasaClima A + Nature.


I materiali fra passato e presente
Le unità sono realizzate principalmente in materiali non trattati. Il piano terra è in calcestruzzo armato, sabbiato e reso faccia-vista negli ambienti interni. I piani superiori sono invece rivestiti da tavole in abete e larice di recupero prima patina poste verticalmente e i fronti sono decorati in stile ampezzano. Montanti di collegamento e travetti orizzontali in legno di larice e abete "antichi" definiscono i poggioli a est e sud, con un tamponamento di rete in acciaio inox.
Filtro tra esterno e interno: il velario
Le tavole in legno della facciata sono posate distanziate le une dalle altre e fungono da filtro, da velario, tra esterno e interno, creando un senso di protezione e una luce filtrata simile a quella percepita nei vecchi fienili ampezzani.
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